"Mi scuso con te, elràwien, se ti ho turbata ma...
C'è qualcosa che è meglio che tu non sappia su di me".
Kraagenskull butta sul tavolo davanti a lei un fazzoletto.
"Asciugati pure le lacrime con questo e... scusa ancora".

Kraagenskull il nero, Signore delle tenebre.

"pace, amore e ... astio"

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Elràwien guardò il fazzoletto sul tavolo... poi lo prese e se lo portò agli occhi...

"Mi ricordi un uomo che conobbi tempo addietro Kraagenskull... un Dunedain, per l'appunto. Lòmin era il suo nome e venne dal Mare poichè la sua terra era stata distrutta e seppellita dalla furia dell'acqua. Fiero in volto come te egli era, ma come te portava un grande segreto che mi costrinse a dividermi da lui,dal suo caldo abbraccio, dalla sua tenerezza. Ecco perchè ho pianto in tua presenza!"

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“Ella cavalcava veloce verso sud-ovest, in direzione della sua dimora. I lunghi capelli neri, scompigliati dal vento, si confondevano con le scure, se pur mutevoli vesti che, alla luce del sole morente riflettevano i colori del Mare. Il suo bianco petto era adornato da una bianca conchiglia di madreperla con rifinimenti d’oro, legata al collo da un laccio di altrettanto luminoso oro, che risplendeva illuminandole il volto: dono di Ulmo, Signore delle Acque di Arda.�

Elràwien, principessa degli elfi del Mare
sacerdotessa del tempio di Ulmo
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"Ebbene Elràwien non posso rispondere al tuo interrogativo...
non conosco la mia stirpe" abbassò il capo rabbuiandosi "...la mia stirpe mi abbandonò a Gran Burrone da re Elrond che mi ha allevato come fossi sua figlia...ma non mi ha mai voluto rivelare il mio passato..." e una lacrima rigò il volto lucente dell'elfa come una goccia di pioggia del mattino scivola sulle foglie degli alberi...

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Se pur meravigliata per quell'invito, Elràwien accetta!

"Volentieri mio signore! Ti ringrazio"

E così dicendo i due prendono congedo dal salotto

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“Ella cavalcava veloce verso sud-ovest, in direzione della sua dimora. I lunghi capelli neri, scompigliati dal vento, si confondevano con le scure, se pur mutevoli vesti che, alla luce del sole morente riflettevano i colori del Mare. Il suo bianco petto era adornato da una bianca conchiglia di madreperla con rifinimenti d’oro, legata al collo da un laccio di altrettanto luminoso oro, che risplendeva illuminandole il volto: dono di Ulmo, Signore delle Acque di Arda.�

Elràwien, principessa degli elfi del Mare
sacerdotessa del tempio di Ulmo
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" Giunte nello stagno presso i campi dei Brandybuck " riprese " Si trovarono subito bene nella loro nuova dimora, e cominciarono a desplorare i dintorni, raccogliendo erbe e piantine rare o che paressero loro "

Ma Buongiorno piccoli miei

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La passeggiata in cortile con Kraagenskull, sembra aver riportato serenità ad Elràwien... chissà cos'era stato a turbarla?
Ora lei si siede al posto suo e sorseggiando il tè che volutamente aveva fatto raffreddare si volge a Tobaldo...

"Perdona le continue interruzioni Tobaldo... è un momento di transito questo...
Suvvia Messer Hobbit... cosa accadde poi alle ranocchie?"

Dice lei portandosi alle labbra rosee la tazza da tè

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“Ella cavalcava veloce verso sud-ovest, in direzione della sua dimora. I lunghi capelli neri, scompigliati dal vento, si confondevano con le scure, se pur mutevoli vesti che, alla luce del sole morente riflettevano i colori del Mare. Il suo bianco petto era adornato da una bianca conchiglia di madreperla con rifinimenti d’oro, legata al collo da un laccio di altrettanto luminoso oro, che risplendeva illuminandole il volto: dono di Ulmo, Signore delle Acque di Arda.�

Elràwien, principessa degli elfi del Mare
sacerdotessa del tempio di Ulmo
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Gollum si alza dalla sedia, prende una vecchia pipa dalla tasca, unico ricordo che ha della contea, e poi prende un po' di erba pipa e ascoltando la storia inizia a fumare: subito qualche colpo di tosse, ma poi capisce come si fa e si sdraia tranquillo sulla sedia, mentre ascolta la storia dell'hobbit.



Quegli ssstupidi Hobbit mi hanno rubato il mio Tesssoro [ira]

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" Dicevo dunque " disse Tobia " che le raganelle giunsero nei campi dei Brandybuck " si fermò un istante " Ringrazio il bardo per il sottofondo " Dovete sapere " riprese " che a quei tempi il signore della Terra di Buck era Meriadoc il Magnifico, che senz'altro conoscerete. Dunque le rane scoprirono un campo di erba pipa, la preferita del padrone, dolce e profumata, riservata al suo uso personale. Rimasti stupefatti, i batraci rubarono qualche foglia di erba e tornarono alla palude per fumare in pace. Non appena ebbero provato la foglia pipa, rimasero delziati dal suo aroma ed ogni notte tornavano nel campo e facevano man bassa di piantine nuove "

Ma Buongiorno piccoli miei

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