Kraagenskull si rivolge a Feanien:
"Purtroppo devo interrompere i saluti e lastoria di Tobaldo, ma non riesco a capire il senso della tua frase. Prima di tutto perchè ci troviamo su fronti differenti? E, seconda cosa, Creature come noi creano il fuoco: come noi chi? Non ti riferirai a me spero perchè faresti un grosso sbaglio".

Kraagenskull il nero, Signore delle tenebre.

"pace, amore e ... astio"

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Feanien si rivolge a Kraagenskull: " Mi riferivo al nostro temperamento. E' il nostro animo a generare le fiamme del nostro essere." - sorride" Perdonami, filosofeggiavo!"

Volge poi lo sguardo verso Vilyandil: " Regale è appunto la vostra presenza, non mi riferivo ai vostri averi, quelli contano a ben poco."

Feanien torna nei suoi pensieri prendendo a fissare la tazzina di te.

" Pure, non sono io l'unico valente tra questo valente popolo"..."E che cos'altro non avete perduto, confinati come siete in una terra angusta tra i monti e il mare?"

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Kraagenskull risponde alle parole di Feanien:
"Non ho mai capito la filosofia, e penso che non la capirò mai."

Kraagenskull il viaggiatore.

"Pace, amore e ... Astio!"

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Kraagenskull sembra impaziente di sentire il resto della storia:
"Ora che ci siamo chiariti ed abbiamo fatto le presentazioni, perchè non continuiamo ad ascoltare la storia di Tobaldo"
Poi, rivolgendosi alla nuova arrivata:
"Il nostro amico Hobbit, nonostante le continue interruzioni, sta raccontando una leggenda delle sue parti. Parla di due rane a cui piaceva fumare, ma un giorno la loro palude seccò insieme a tutte le piante. le rane se ne andarono in cerca di nuova erba da fumare e, arrivate nelle terre di brandibuck, trovano la buonissima erba del sovrano di quelle terre, meriadoc il magnifico, ed ogni sera fanno razzia di piantine in quell'orto."
Si gira poi verso Tobaldo:
"Ho detto bene?"

Kraagenskull il viaggiatore.

"Pace, amore e ... Astio!"

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Elràwien ascolta il discorso della Dama Noldor mette una mano sulla tempia quasi a ricordare qualcosa di perduto e dopo interloquisce dicendo

"Feanien, ricordo molto bene te e tua sorella Aranel. Non è passato molto tempo dal nostro ultimo incontro che facemmo nei tuoi domini. Aranel poi la incontrai di nuovo, prima dell'inizio della primavera, sulle rive del Mare. Era venuta a riposare un pò e a raggiungere vecchi amici, ci disse che saresti arrivata anche tu e ci dispiacque che invece altre cose ti trattennero!"

dopo si volse all'Hobbit

"Suvvia Mastro Tobaldo, narraci ancora la tua bella ed allegrissima storia!"

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“Ella cavalcava veloce verso sud-ovest, in direzione della sua dimora. I lunghi capelli neri, scompigliati dal vento, si confondevano con le scure, se pur mutevoli vesti che, alla luce del sole morente riflettevano i colori del Mare. Il suo bianco petto era adornato da una bianca conchiglia di madreperla con rifinimenti d’oro, legata al collo da un laccio di altrettanto luminoso oro, che risplendeva illuminandole il volto: dono di Ulmo, Signore delle Acque di Arda.�

Elràwien, principessa degli elfi del Mare
sacerdotessa del tempio di Ulmo
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" "Elfi e draghi" mi diceva mio padre " disse Tobaldo " "A gente come noi bastano le patate". Stavo dicendo? ah, sì, la storia. Dunque le ranocchie cominciarono a rubare sempre più di frequente cosicchè i contadini se ne accorsero, ma non trovando impronte, diedero la colpa a qualche spirito maligno. Vi era però un giovane Hobbit, di nome Hal, che non credeva per nulla a questa versione. Si nascose così in un campo e aspettò. Venne la notte, e con essa giunsero le ladruncole. Accortesi però della sentinella, si divisero e una di esse cominciò a gracidare in modo spaventoso, terrorizzando il povero ragazzo. La seconda rubò molte piante e tornò alla palude. Nel frattempo la prima continuava a gracidare e urlare tanto che l'Hobbit fuggì. La rana tornò soddisfatta allo stagno, e vi tornò di corsa. Aveva infatti paura che la sua amica fumasse tutte le foglie prima del suo ritorno. "

Ma Buongiorno piccoli miei

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Kraagenskull, vedendo Narthoron barcollare, si alza in piedi.
"Hai bisogno di aiuto, Phoenix?"

Kraagenskull il viaggiatore.

"Pace, amore e ... Astio!"

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Dama Altàriel guarda la nuova arrivata, e non può nascondere un velo di riluttanza nel porgerle il benvenuto.

"Mi dispiace ma non riesco proprio a darti un caloroso benvenuto. il tuo arrivo qui porta scompiglio nel mio cuore,mi turba, e mi fa tornare alla mente la visione che ho avuto tempo fa. Mio padre Fëanor il Grande, mi è apparso, prima ho visto varie immagini, il suo discorso a Tirion, la sua morte; lui nella aule di Mandos, che siede in attesa dell'Ultima Battaglia e della rovina di Arda; per ultimo ho visto il suo sguardo rivolto a me.
Mi ha guardato come soleva fare lui, e mi son sentita giovane e felice, ma tutto e finito così... e mi sono ritrovata nella mia stanza a Tirion, ma lui non c'era più."

Dama Altàriel guarda cupamente Feanien.

"Comunque sia, Benvenuta nel salotto!"




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La Dama di Tirion.
Rìnie Altàriel
Figlia di Fëanor.

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